“Robert quando disegna
non esagera nulla. Ha uno dei peni più grandi del mondo e si masturba frequentemente, 4 o 5 volte
al giorno”
(Dian Hanson,
curatrice di riviste erotiche americane e amica di Crumb).
Va dunque cercata tra un paio
di cosce tutta quell’energia che rivoluzionò il fumetto d’autore negli anni ’60
e che lo ridisegnò totalmente come forma di comunicazione?
«A 4 anni avevo già delle
erezioni, mi sembra fosse per mia zia, la sorella di mia madre. Mi strusciavo
contro le sue scarpe sotto al tavolo. Poi a 5 o 6 anni ero attratto
sessualmente da Bugs Bunny».
Parola di Robert Crumb, il capostipite di quell’anarchica maniera di
raccontare e disegnare che un ventenne di oggi potrebbe scambiare per l’ingenua
‘grafica’ di un disco hippy del ’68, ma che ha rappresentato una forte
contrapposizione politica al sistema dell’epoca: una forma di comunicazione
fino a quel momento innocua che diventava pericolosissima contrapponendosi
all’informazione manipolata dei media e mostrando schietta tutte le tematiche
che l’America puritana nascondeva: dal sesso alle droghe, dall’ipocrisia della
famiglia americana modello anni ’50 alla satira sulla religione, diffondendole
proprio attraverso il mezzo che più si confaceva alle giovani generazioni: il fumetto.
Ma ricostruiamo i fatti.
Figlio di un ufficiale della
marina, proprio come quel Jim Morrison dei Doors, altra vittima
degli insegnamenti patriottici e virili di stampo militare che a quanto pare
hanno da sempre scatenato effetti contrari a quelli desiderati, Robert è un
ragazzino di Philadelfia molto legato ai suoi fratelli, soprattutto all’artista
di casa Charles che, a causa della
propria impossibilità a relazionarsi con l’esterno che diverrà sempre più
cronica conducendolo infine al suicidio, ha esercitato la sua superiorità
‘intellettuale’ in un rapporto di forza nei confronti dei fratelli più piccoli
costringendoli a disegnare storie a fumetti per la sua casa editrice
immaginaria.
È proprio quella competizione
continua nell’inventare e disegnare storie che ha scatenato in Robert il
bisogno di trasformare tutto ciò
che lo circondava in racconto a fumetti.
Le prime vittime saranno i
suoi compagni di scuola, il vicinato e soprattutto le ragazze, con le quali
proprio non riusciva ad avere alcun rapporto: «Prima di essere famoso ero un
perdente, non riuscivo ad avere dei rapporti con le donne. Poi sono diventato
celebre: non dovevo muovere un dito per rendermi interessante».
E celebre lo diventa nel
posto giusto al momento giusto: a metà anni ’60 e a San Francisco, la città dei
figli dei fiori dove la Beat Generation aveva fatto scuola e gruppi di rock
psichedelico come i Grateful Dead
diffondevano il Flower Power nei loro infiniti concerti. “Non ho mai
conosciuto quella gente. Sono andato ad un paio di concerti rock e mi sono
addormentato”, afferma Crumb, eppure
pur non amando quella musica, lui che collezionava già da anni vecchi 78 giri
blues e vestiva come un intellettuale europeo anteguerra, proprio in
quell’ambiente inizia a pubblicare i suoi primi fumetti autoprodotti e
‘underground’ influenzati dall’uso dell’LSD, e per questi a creare una sfilza
di personaggi ‘psichedelici’, come il santone ciarlatano Mr. Natural e il gatto sessuofobo Fritz The Cat, che lo accompagneranno per anni.
Con la copertina del disco di
Janis Joplin “Cheap Thrills” arriva la gloria, ma nel Paese dove la massima
aspirazione è vendersi Robert Crumb fa un passo indietro, rifiuta inviti in tv
e preziose commissioni (perfino dai Rolling Stones) e inizia anzi a tirare fuori il lato più oscuro di
se stesso, pubblicando storie dove la satira sulla borghesia benpensante
diviene feroce e intrisa di incesti, razzismo e situazioni sconvolgenti,
dichiarando in questo modo che il suo attacco alla ‘normalità’ americana non è
certo da ritenersi concluso.
Oggi Crumb vive con moglie e
figlia in un paesino vicino Sauve, al sud della Francia.
Si è lasciato indietro gli Stati Uniti e con
questi l’intera cultura del consumo e un’icona che gli sta ormai stretta, si dedica
a fumetti sempre più personali e alla sua musica.
Quando può suona il banjo in una band in
stile anni ’20, Les Primitifs du Futur.
Certo non rinnega nulla, anzi
ammette soddisfatto che quell’energia rivoluzionaria era davvero tra le sue cosce: «…adoro disegnare i
corpi delle donne, le forme femminili. E mi sento obbligato a disegnare anche
degli uomini bizzarri che fanno loro delle cose, é più forte di me. (…) I miei
fumetti sono pieni di atti violenti contro le donne. Lo so. E allora bisogna
arrestarmi?».
I tipi della Taschen preferiscono
piuttosto celebrarlo e lo fanno mandando alle stampe questa preziosissima
edizione dei suoi Sketchbooks che vanno dal 1982 al 2011, in cofanetto da 6
volumi di cui esistono solo 1000 esemplari.
Milletrecentoquararantaquattro privatissime
pagine di Crumb per 750 euro. E nel 2013 arrivano quelli dal 1964 al 1981.
Roba da prostituirsi per averli.
David Vecchiato.
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