10 agosto 2013

Santi guerrieri



L'indifferenza ti entra come la polvere nelle case, ma questa ti preoccupi di toglierla, l'indifferenza no. Anzi, fa pure comodo. 
Ti si deposita sulle gambe, sulle braccia, sulla testa e ti incolla al divano coprendo ben bene qualsiasi slancio di vita, qualsiasi senso di colpa.

Eppure ognuno ha i suoi santi che potrebbero spolverargli un po' l'anima ogni tanto. 

Santi personali dico, mica in odore di incenso e processioni, santi che schizzano fuori dal tuo vissuto o che devi infilarceli tu nella tua vita, per sentirtici vivo.

Penso a mia cugina, morta a poco più di trent'anni, e rivedo quel pezzo di vita come quello di una giovane martire. Oh, era simpatica, ma anche capricciosa, e anche stronza a volte, come tutti insomma, ma la malattia, la morte, l'hanno resa santa ai miei occhi. 
Si, per me è quanto basta. 
E quei ricordi d'infanzia sono i ricordi che ho della vita di una santa. 

Il piccolo fragilissimo Mattia è un mio santo personale, e la senti forte, che ti migliora, quella santità quando gli sei accanto. 

Non riesci a scollare gli occhi di dosso a Simona, sua mamma, totalmente dedita a lui che è affetto dalla rara sindrome di Sandhoff, e al piccolo Nicolò che inonda di esplosiva vitalità la loro ospitale casa napoletana. 
Mattia lotta da sei anni, forte come un guerriero, contro una malattia che non ha cura. Cecità precoce, degenerazione motoria e mentale, macrocefalia, crisi epilettiche, insufficienza respiratoria, e tutte le altre complicazioni che io neanche posso sperare lontanamente di comprendere, figurati descrivervele.
Dico solo che non mi sarebbe mai parso possibile, eppure, l'ho visto sorridere.

Poche ore fa, dopo un'ennesima battaglia che i genitori di Mattia, Simona e Francesco, stanno combattendo, è arrivata la notizia che mercoledì avrà un'infusione d'urgenza di cellule staminali adulte in base al discusso metodo Stamina del prof. Davide Vannoni.

Vero, è una terapia in sperimentazione, assolutamente non in grado di dare certezze, e da quando ne ha parlato il programma tv Le Iene è discussa, criticata, osteggiata, e la sua breve storia al momento presenta più zone d'ombra che speranze.
Eppure, uno Stato non può negare a famiglie distrutte di tentare di tutto per dare sollievo ai propri amati, soprattutto nei casi in cui la scienza medica non gli dà risposte. 
La legge deve vigilare, tutelarle da frodi, ma non impedirgli di fare tentativi, se questi rientrano nella ricerca.

Perché ai santi non si negano i miracoli.

Se la nostra legge consentisse di curare con le cellule staminali embrionali avremmo più tempo ed altri argomenti scientifici per sottoporre un controverso metodo come questo Stamina a più analisi e controlli ma, ve lo ricordo se serve, in Italia i feti abortiti prima delle 28 settimane li buttiamo e gli altri li seppelliamo. Li rendiamo inutili alla ricerca insomma, e alla maggioranza degli italiani pare proprio vada bene così, o si tarano sul chi-se-ne-frega, con o senza benedizione di preti e papi buoni.

Spolveriamola quell'anima ogni tanto.



Un ritratto che ho fatto a Mattia

Informazioni su Mattia, sulla sindrome si Sandhoff, su donazioni e sulla collezione di opere d'arte che Francesco e Simona stanno mettendo assieme per venderle ed aiutare chi vive una situazione simile alla loro QUI:

9 agosto 2013

Spiritualità fai-da-te

La spiritualità è una questione talmente intima che riesco a confrontarmici solo con me stesso. 
Come intraprendo una discussione spirituale con altri, anche se appena accennata,  si finisce a parlare di religione e allora mi ritrovo in mezzo a una setta, minacciato da ancelle, psicopatici, stregoni e fattucchiere.


8 agosto 2013

Destino da brigante


Questa è l'introduzione che ho scritto per un libro fantastico, L'arte a 45 giri (Giunti editore), catalogo dell'omonima mostra tenutasi al PAN di Napoli.
Visti i fatti narrati, è legittimo che dalla carta si trasferisca nel DIARIO del mio MANIPHESTO:



L'arte a 45 giri (Giunti editore)

Lo ricordo perfettamente.
A 7 anni e mezzo mi prese un attacco di rabbia furiosa perché trovai spezzato il 45 giri La Storia di Salvatore Giuliano di tal Gino Maringola, che avevo prelevato dalla collezione di dischi di mio nonno, tra La Voce di Napoli di Sergio Bruni e i singoli di Claudio Villa, Alvaro Amici, Lando Fiorini e Gabriella Ferri.
In quell’estate che volgeva ormai alla fine quel disco lo avevo talmente arroventato nell’inseparabile Penny, il mio mangiadischi rosso, che citavo a memoria le vicende del brigante siciliano a chiunque mi capitasse a tiro.
Potevo ripetere anche salti e fruscii di quel vinile liso.
Sotto la canicola di quegli interminabili pomeriggi d’agosto accompagnati dalle stonature delle cicale, sottoponevo a ripetuti ascolti la bambina che mi piaceva (se la memoria non m’inganna si chiamava Daniela) malgrado lei capisse solo il tedesco.
Avrà catalogato quest’esperienza tra gli shock infantili la povera disgraziata.

Alla faccia della mia evidente sofferenza per la separazione da Giuliano, nessuno dei miei famigliari confessò il disco-cidio, e così, al rientro dalle vacanze, per vendicarmi di quegli adulti che tacevano le colpe cominciai a disegnare su tutte le copertine dei 45 giri di mio padre e mia madre, singoli di discomusic e sbobba da Sanremo e Festivalbar.

Lasciavo intatte solo quelle delle sigle dei disegni animati e quelle dipinte perché avevo la sensazione di non poterle disegnare meglio.

Oggi ho recuperato in soffitta quei vinili. È una collezione invidiabile.
Sentendomi come Pippi Calzelunghe col suo scrigno di monete d’oro ho rivissuto lo stupore con cui divoravo da ragazzino i personaggi e le atmosfere surreali di Gerald Scarfe nel 33 giri The Wall dei Pink Floyd quanto il segno di Guido Manuli sui 45 di Johnny Bassotto, La Tartaruga e Isotta. Ho provato di nuovo l’ammirazione con cui da adolescente copiavo i gatti di Ralph Bakshi da Harlem Shuffle dei Rolling Stones e la determinazione con cui, ormai ventenne, imitavo il segno di Charles Burns dalle cover di Iggy Pop. 
Di Signor Giudice di Vecchioni, così come dell'intero 33 giri Il Grande Sogno, ho consumato più il disegno di Andrea Pazienza che i solchi del vinile.


Gerald Scarfe, The Wall (Pink Floyd)

Riguardo queste vecchie buste di carta disegnate e vedo chiaramente la responsabilità che hanno avuto sulla mia scelta di fare l’artista.

Comprendo ora pure la bellezza di quell’amore bambino, eppure già tanto paziente, di quella piccola tedesca, e la perdono per aver spezzato quel disco e avermi negato così un destino da brigante.

7 agosto 2013

Parallele parole

Per modificare la realtà servono gesti concreti, decisioni, scelte.
Le parole sono buone solo per costruire una realtà parallela.


3 agosto 2013

Thanks Mr. Frank!


Ora userò questo blog per promozione personale (prendendoci anche gusto da buon egocentrico, già lo so).

Oggi, sabato 3 agosto 2013, alla Toy Art Gallery di Melrose Avenue, Los Angeles, inaugura la mostra collettiva Paul Frank's Julius Toy Art Show che presenta l'uscita dell'art toy Julius, il testimonial di Paul Frank, uscito in vinile. 


Ecco. Sono davvero fiero che la  Paul Frank Industries e la curatrice Hi Hi Caro mi abbiano scelto per interpretare a modo mio la più celebre scimmia del mondo, seconda solo a Cheeta. 
Unico artista italiano in mostra, espongo assieme a colleghi bravissimi come Frank Kozik, Anthony Ausgang, Boris Hoppek, Ciou, Brandi Milne, Naoto Hattori, MAD BARBARIANS ed altri davvero forti, e il commento pubblico dall'Instagram dei tipi della Paul Frank ai miei custom è stato: "These look RADICOOL!".

Le mie due scimmiette Before Julius (quando eravamo anfibi) e After Julius (quando saremo ossa) come potete vedere qua sotto sono eccitate e pronte per il debutto, se avete voglia di sbirciare trovate QUA, nel mio diavù-in-progress blog, qualche foto della vestizione.


Qualcuno tra voi magari ha visto mille volte la sua scimmia ma si starà chiedendo solo ora chi è 'sto Paul Frank? 
Mr. Frank Sunich è un artista statunitense che ha fondato la propria società di moda e accessori indipendente nel 1997 in California e che - con il giusto design e le giuste collaborazioni (tra cui Sanrio e Mattel, Nintendo e Lego, ma anche Radiohead, Mark Ryden e Obey) ha sfondato sul serio.
Ha prodotto di tutto, oltre la moda, da biciclette a poltrone, da vestiti per cani a occhiali, per capirci, ed ha anche scritto e illustrato libri per bambini.
Dal novembre del 2005 la sua società, omonima, non è più gestita da lui, che si occupa del marchio Park La Fun, disegnando personalmente tutti i prodotti.

Non mi resta che chiudere con un "grazie mille dell'invito, ragazzi!".